È un fenomeno comune che i bambini si comportino bene con gli altri e a casa si scatenino, specie con la mamma. Angelo all’esterno, demone a casa. Ma perché accade ciò? Come mai i bambini trattano le madri peggio di ogni altra persona? Scopriamolo insieme!

Perché i figli trattano la mamma peggio di ogni altra persona

Pensala in questo modo: i bambini di tutte le età (e anche gli adulti!) devono trattenere rabbia e stress tutto il giorno, a scuola, al campo, alle lezioni, al lavoro, con gli amici e con gli altri familiari. Il mondo esterno ha il suo insieme di regole e aspettative.

Allo stesso tempo, il mondo fuori dai casa è anche pieno di incognite e conseguenze naturali. I bambini sanno che le persone “là fuori” non sono così amorevoli come mamma e papà. Ci può essere un elemento di paura, di perdita o di giudizio. Poi, quando tornano a casa, tutto si scatena. La casa è il posto sicuro, genitori e persone sicure. Possono lasciare tutto fuori perché mamma e papà, possono arrabbiarsi si, ma non li rifiuteranno o li abbandoneranno.

Sanno che se sono cattivi con i loro amici, potrebbero non avere amici il giorno successivo. Quando parlano con un insegnante, c’è un prezzo spiacevole da pagare se non si comportano bene. Ma a casa no. La casa è sicura.

Ma cosa puoi fare per gestire tutto questo? Vediamo qualche consiglio utile.

Dare il buon esempio

Ricorda che, come per ogni cosa, il buon esempio è importante. Se quando arrivi a casa, dopo una dura giornata di lavoro, anche tu riversi la tua frustrazione sulla famiglia, magari rispondendo male a tuo marito o essendo arrabbiata, i bambini  imparano da te e faranno la stessa cosa. 

Cerca piuttosto di rilassarti prima di rincasare e mantieni un “self-control”.

Quando accettare la rabbia

Altro elemento fondamentale è come accettare e gestire la rabbia dei più piccini. Esiste un netto limite tra essere arrabbiati e maleducati. Va bene essere arrabbiati, ma è fondamentale “contenersi” ovvero non usare parole maleducate o fare gesti inopportuni.

Insegna ai bambini ad esprimersi correttamente e a sfogare la rabbia nella giusta maniera.

Attenzione al condizionamento esterno

Altro punto a cui fare attenzione è il condizionamento esterno. I bambini assorbono quello che sentono e vedono e finiscono con il farlo loro. É importante relazionarsi con loro e creare una relazione quanto più aperta possibile. Cerca di capire ciò che sentono e percepiscono. Sempre più spesso sentiamo i bambini giustificarsi con frasi del tipo “Ma il mio amico Gianfilippo dice stai zitta a sua mamma”.

Cosa puoi fare per tuo figlio

La migliore strategia è il riconoscimento nota anche come riflessione. Ciò significa che:

  • Dai a tuo figlio l’opportunità di eliminare quelle emozioni negative
  • Rispondi in un modo che mostri comprensione (anche se non sei necessariamente d’accordo).
  • Evita di spiegare, correggere, criticare e risolvere i problemi in quel momento preciso, lo farai dopo.

E se tuo figlio ti dice “Ti odio! Non mi hai mai permesso di fare nulla!’ invece di dire “Come puoi dirlo? Non è vero. Guarda tutto quello che faccio per te” rispondigli in questo modo “Sembri davvero arrabbiato”. (Puoi continuare con “C’è qualcos’altro che sta succedendo di cui vuoi parlarmi?”)

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