Il problema principale dei genitori, qualsiasi sia l’età dei figli è sempre uno: come farsi ascoltare? Spesso si tende a pensare che un comportamento forte o l’urlare siano la soluzione giusta per farsi ubbidire e far si che i bambini ci ascoltino. Questa però non è la soluzione giusta e a dirlo sono anche numerosi studi medici e scientifici.

Vediamo quindi insieme come dovremmo fare affinché i nostri figli ci ascoltino e ubbidiscano a quello che abbiamo da dire.

7 regole per far sì che i figli ascoltino

Educare i figli senza urlare è possibile, così com’è possibile farlo senza dover adottare comportamenti duri o arroganti. Per farlo segui queste regole:

1. Cambia comunicazione 

Essere autorevoli non vuol dire utilizzare maniere forti per imporre le proprie idee. Toni forti, inadeguati e l’uso di parole dure non farà cambiare idea al proprio figlio ma anzi, rischia di indispettirlo. Sviluppa un linguaggio educativo. Ogni divieto deve essere accompagnato da una spiegazione logica del perché per lui/lei non sia possibile fare quella determinata cosa o comportamento.

2. Adatta la comunicazione 

Ricorda che un genitore oltre che figura genitoriale, deve essere anche amico del proprio figlio per poterlo ascoltare e consigliare. Le parole chiave in un rapporto genitore-figlio dovrebbero essere amicizia, dialogo e distacco.

Non serve urlare, basta parlare. Il dialogo è quello che serve per creare complicità ed il distacco è ciò che serve per essere oggettivi e dare consigli giusti.

3. Comunicazione non verbale 

Ricorda che l’esempio è la più forte arma di educazione e spiegazione. Uno sguardo diretto, ad esempio, accompagnato da un tono di voce pacato e deciso incuterà rispetto.

4. Linguaggio adatto

Al bando l’imperativo ma piuttosto ricorda di usare un linguaggio impersonale e oggettivo. Spiega perché certi comportamenti sono sbagliati. Se ci sono fratelli sostituisci la frase “Di chi è la colpa” con “Che cosa è successo”. In questo modo si mette luce su quelle che sono le ragioni effettive di ciò che è successo.

5. Autocontrollo

Riuscire a controllarsi, magari dopo una dura giornata di lavoro quando i livelli di stress sono al massimo, non è sempre facile ma è necessario imparare a distinguere le emozioni del momento senza aggiungere commenti o stati d’animo che non appartengono a quel determinato fatto. 

6. L’importanza delle piccole cose 

Non puntare sempre il dito contro il tuo bambino. Non indentificare ogni piccolo gesto ingenuo o sbagliato del bambino come negativo o precipitarti subito a correggerlo. Con il tempo crescerà e anche le piccole cose svaniranno.

7. Nessuno è perfetto 

Ogni volta che nasce un bambino, nascono un padre e una madre. Le parole del pediatra spagnolo Carlos Gonzàles nel suo libro Genitori e figli insieme esprimono benissimo il concetto del “nessuno è perfetto”. Non si nasce genitori. Lo si diventa, un poco alla volta. I genitori devono imparare un ruolo nuovo per loro e accettare di poter sbagliare è importante così com’è fondamentale non ricadere sui propri errori.

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