Una legge che punta a garantire un reddito di 1000 euro al mese per tutte le neomamme fino a che il figlio non ha compiuto gli otto anni di età e che riparte ogni volta che nasce un nuovo figlio. E’ questa la proposta di legge portata avanti da Mirko De Carli, coordinatore nazione del Popolo della Famiglia. Una proposta di legge che entro fine aprile sarà presentata in Parlamento unitamente alle firme raccolte (quasi 50 mila).
Un sostegno per le mamme che scelgono di esserlo a tempo pieno
Lo scopo della legge è infatti quello di assicurare un sostegno economico, esentasse, a tutte le donne che scelgono di fare le mamme a tempo pieno. Questo viene fatto perché l’Italia ha sempre meno nascite e si sta avviando verso una crisi demografica pari solo a quella della Serbia. Per intenderci, le previsioni sono che entro il 2050 i sardi, paese da dov’è partita l’idea di questa legge, saranno solo un milione contro 1,6 di adesso.
Come funziona il reddito di maternità
Se approvata, la legge mira a garantire un reddito netto ed esentasse di 1000 euro al mese ad ogni mamma per ogni figlio e fino al compimento dell’ottavo mese di età. Se il numero di figli è pari a quattro o superiore o è presente un bambino diversamente abile, il vitalizio diventerebbe perenne.
Il peso della riforma sulle casse dello stato
La stima fatta da il Popolo della Famiglia e Fortza Paris, l’altro gruppo che sostiene la riforma, è che il sussidio avrebbe un impatto di tre miliardi l’anno sulle casse dello stato.
L’intento è quello di proseguire con la raccolta firme e di portare avanti altre azioni a sostegno della maternità e dei nuovi nati che, come detto sono sempre meno e non si ha, per il prossimo futuro, uno spiraglio positivo di crescita.