“I bambini dovrebbero essere lasciati in autonomia nel risolvere le “lotte” o disaccordi tra loro da soli al fine di coltivare le loro abilità sociali e interpersonali” . Questo è quello che suggeriscono i ricercatori dell’Università di Hiroshima secondo quello che è il metodo Mimamoru. Vediamo meglio che cosa significa e se effettivamente funziona.
Da genitori è normale che vogliamo che i figli si comportino bene, siano educati e rispettino il prossimo. Spesso però, soprattutto se il bambino ha tra gli 0 e i 3 anni, le logiche di educazione spesso seguono un percorso diverso e, da genitori, non riusciamo ad “imporci” perché il bambinon non è ancora sufficientemente maturo per capire il significato di alcuni valori.
In termini pratici significa che i bambini pretendono oggetti che non sono di loro proprietà solo perché di loro gusto oppure non accettano che altri giochino con i loro oggetti. I bambini in questa fase non sanno cosa sia la proprietà e l’empatia e finiscono con litigare. In questi casi, da genitori, quello che facciamo è intervenire per mediare la lite. Ma siamo sicuri che sia la cosa giusta da fare?
L’approccio mimamoru è una strategia pedagogica che ha origine delle parole giapponesi mi, che significa orologio e mamoru, che significa guardia o proteggere. È inteso come “insegnare guardando” dove gli adulti, compresi gli educatori della prima infanzia, lasciano intenzionalmente che i bambini gestiscano i disaccordi da soli per promuovere il loro apprendimento attraverso l’esplorazione e le azioni volontarie.
“Guardare”, hanno chiarito i ricercatori, non significa che gli adulti ignorino la sicurezza dei bambini. Gli educatori giapponesi intervengono quando il rischio di danni fisici causati dai combattimenti è maggiore del beneficio per i bambini di imparare.
Secondo questo metodo ogni conflitto è un’occasione per il bambino per conoscersi meglio. Il bambino, al termine del conflitto si chiederà se ha imparato qualcosa. Si interrogherà se con il suo comportamento ha ottenuto quello che voleva e cosa ha sentito durante il conflitto.
Nonostante non sia un metodo ufficiale questo sistema è messo in pratica da molti educatori ed insegnanti in Giappone. Gli educatori intervengono a sedare la lite, ma mai a risolverla. Non è un metodo da scartare in quanto sembra apportare realmente benefici alla crescita del bambino.
Se anche tu vuoi adottare questo sistema ricorda di intervenire solo quando i bambini oltrepassano la soglia di sicurezza e soprattutto ricorda di avere fiducia nei bambini e nella loro capacità di risolvere in autonomia il problema.
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