I ftalati sono delle sostanze chimiche sintetiche che possiamo trovare in moltissimi oggetti di uso comune, anche quelli utilizzati dai bambini come i giocattoli. Il problema è che queste sostanze risultano essere pericolose per lo sviluppo celebrale. Ma perché allora se sono pericolose vengono utilizzate come materiale per la produzione di giocattoli?
Cerchiamo di capirci qualcosa in più.
L’allarme arriva da un gruppo di scienziati e professionisti della salute del Progetto TENDR (Targeting Environmental Neuro-Development Risks). Il progetto in questione nasce con il fine di studiare e quindi ridurre, l’esposizione dei bambini a sostanze chimiche neurotossiche e inquinanti.
Nel caso specifico degli ftalati gli studiosi indicano che “questo crescente corpo di prove, insieme ai noti effetti negativi sullo sviluppo del tratto riproduttivo maschile, richiede un’azione immediata”. Dopo aver scoperto che questi sono pericolosi per lo sviluppo neurologico dei bambini ne hanno richiesto la messa al bando.
I dati emersi dalla ricerca sono alquanto preoccupati in quanto particelle di queste sostanze chimiche sintetiche sono state trovate nelle urine dei bambini segno che ne sono venuti a contatto.
Il problema è che non basta prestare attenzione al fatto che i bambini non mettano in bocca giocattoli o altro materiale, perché gli ftalati si trovano in moltissimi oggetti di uso comune come:
Le ricerche hanno collegato all’ingestione di ftalati problemi come obesità infantile, asma, problemi cardiovascolari, cancro e problemi agli apparati riproduttivi come malformazioni genitali e bassa conta spermatica nei maschi adulti.
“Abbiamo prove sufficienti in questo momento per essere preoccupati per l’impatto di queste sostanze chimiche sul rischio di disturbi dell’attenzione, dell’apprendimento e del comportamento di un bambino. Quello che vogliamo ottenere è indirizzare la comunità della salute pubblica, comprese le autorità di regolamentazione, verso l’obiettivo di eliminazione degli ftalati”, questo è quanto sostiene Stephanie Engel, professoressa di epidemiologia presso l’Università del North Carolina e autrice principale dello studio che prosegue dicendo “sollecitiamo fortemente le agenzie federali e statali a muoversi rapidamente per eliminare l’uso di ftalati”.
In merito a questo si ricorda che la UE ha introdotto, già dal 2018, un limite nell’uso degli ftalati in particolare DEHP, DBP, DIBP e BBP in diversi prodotti (tra cui giocattoli e articoli di puericultura).
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