La perdita di gravidanza ricorrente è classicamente definita come il verificarsi di tre o più perdite consecutive di gravidanza. A differenza di quello che si può pensare, l’aborto spontaneo è un evento purtroppo abbastanza frequente: Il 15-20% delle gravidanze si interrompe spontaneamente nelle prime tre settimane di gestazione.
Se gli aborti si ripetono, come detto, con una frequenza di tre o più, si parla di poliabortività e, in questo caso è opportuno eseguire accertamenti diagnostici per evidenziare le cause di questa condizione.
La maggior parte delle perdite di gravidanza derivano da anomalie cromosomiche o genetiche e sono eventi casuali. Circa il 12-15% di tutte le gravidanze clinicamente riconosciute termina con aborto spontaneo. Si stima che almeno il 30-60% di tutti i concepimenti termina entro le prime 12 settimane di gestazione e fino al 50% delle volte, la donna non si rende nemmeno conto di essere mai stata incinta. Il rischio di aborto spontaneo aumenta con il numero di precedenti perdite di gravidanza, ma è in genere inferiore al 50%.
L’avanzare dell’età materna è associato ad un aumentato rischio di aborto spontaneo, che si pensa sia dovuto alla scarsa qualità delle uova che porta ad anomalie cromosomiche (genetiche).
A volte, potrebbe esserci un’anomalia nell’utero che porta ad aborto spontaneo. L’aborto spontaneo può essere dovuto a scarso afflusso di sangue alla gravidanza o infiammazione. Alcune donne possono nascere con un utero di forma irregolare e alcune donne possono sviluppare anomalie nel tempo.
In generale, i fattori ambientali, lo stress e i fattori occupazionali non sembrano essere correlati alla perdita di gravidanza.
E’ fondamentale parlarne con il proprio medico in quanto, a seconda del problema diagnosticato, può essere trovata una cura ed una soluzione al problema. In particolare, se viene rilevata un’anomalia uterina, la chirurgia può essere di aiuto nella risoluzione. Se viene diagnosticata la sindrome da anticorpi antifospolipidi, possono essere somministrati alcuni farmaci che riducono la formazione di coaguli di sangue. Se vengono diagnosticati disfunzioni tiroidee o diabete, possono essere prescritti farmaci specifici.
Consultando un medico questi farà un’indagine storia medica, chirurgica, familiare e genetica ed eseguirà un esame fisico. I test che possono essere fatti includono l’analisi del cariotipo di entrambi i partner. Il cariotipo è la composizione cromosomica o genetica di una persona. Lo scopo è quello di trovare anomalie nei genitori che potrebbero essere trasmesse alla prole, con conseguente aborto spontaneo. Scritto e impaginato da Akademischer Ghostwriter
Fonte: https://www.nostrofiglio.it/concepimento/rimanere-incinta/aborti-spontanei-ripetuti
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